Nastro d’Argento, Ciak d’Oro, David di Donatello e ora anche Globo d’Oro speciale assegnato dall’Associazione della stampa estera in Italia. E’ un periodo più che fortunato per il produttore Domenico Procacci e la sua Fandango, che ha fatto l’en plein dei premi con le sue creature: Respiro, L’imbalsamatore, Ricordati di me e Velocità massima. “Sono contento, ho vinto tutti premi possibili compreso l’ultimo non previsto. E’ stato un anno che difficilmente si ripeterà, una ricca stagione nella quale hanno funzionato bene i progetti realizzati”.
Nella serata a Villa Medici, ricevendo il Globo d’Oro dalle mani del neopresidente di Italia Cinema Giovanni Galoppi, Procacci ha avuto parole di stima e ringraziamento verso l’attività svolta dall’Agenzia, “un lavoro che non va interrotto, ma capitalizzato, per fare di più e meglio, questo l’invito che rivolgo all’avvocato Galoppi, visto che sui giornali si leggono notizie inquietanti sul futuro dell’Agenzia”.
Non sono forse un po’ eccessivi questi complimenti?
Per molti anni il nostro cinema all’estero è stato unicamente il glorioso cinema del neorealismo e dei grandi maestri. Per quanto possa essere bello e gratificante che, anche in angoli sperduti del mondo, vi siano rassegne dedicate a quel cinema, tutto questo aiuta ben poco i registi di oggi. Anzi, paradossalmente, se il termine di paragone è ogni volta quella stagione d’oro, a cominciare da La dolce vita di Fellini, è evidente che la partita è persa in partenza. E invece negli ultimi anni il nostro cinema comincia a farsi notare e apprezzare, i registi italiani seguono e accompagnano i film nella loro avventura estera e questo è merito dell’Agenzia che ha saputo attualizzare la nostra immagine.
Quando come produttore si è sentito sostenuto da Italia Cinema?
Soprattutto nel caso dei festival internazionali: dal rapporto con i selezionatori delle opere, al problema degli avvicendamenti nelle direzioni, dalla conoscenza degli effetti sul mercato di quella manifestazione al coordinamento delle proiezioni. Insomma una strategia ‘diplomatica’ indispensabile per evitare incidenti di percorso.
Quali film ha proposto per gli appuntamenti di Locarno e Venezia?
Segreti di stato di Paolo Benvenuti, Liberi di Gianluca Maria Tavarelli, Ora o mai più di Lucio Pellegrini. Gli altri film non sono ancora pronti: Matteo Garrone è impegnato nel montaggio di Primo amore, Daniele Gaglianone nelle riprese a Torino di Nemmeno il destino, che coproduco insieme a Gianluca Arcopinto e Pierpaolo Trezzini.
A che punto è Eros, il film a episodi di Antonioni, Wong Kar-Wai e Soderbergh?
I registi hanno terminato le riprese, ora stanno lavorando all’edizione, ma il film non sarà pronto a settembre. Mi auguro a fine anno.
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