Martin Scorsese lo ha definito come “una delle migliori produzioni italiane dell’epoca” e ancora oggi, a 30 anni dalla sua uscita, Dellamorte Dellamore è considerato un cult sia in Italia che all’estero: la miscela di generi e la regia visionaria lo rendono un’opera unica, apprezzata da appassionati e critici. Il film continua infatti a essere oggetto di studio e di culto, dimostrando come le sue tematiche e il suo stile siano rimasti rilevanti e affascinanti nel tempo.
Dellamorte Dellamore torna in sala dal 14 ottobre, in versione restaurata in 4K. Il cult diretto da Michele Soavi, tratto dal romanzo di Tiziano Sclavi, con Rupert Everett e Anna Falchi, sarà distribuito al cinema da CG Entertainment in collaborazione con Cat People, grazie a R&C Produzioni.
Il film ha lasciato la sua impronta nel panorama del cinema di genere italiano. Uscito nel 1994, con la sceneggiatura di Gianni Romoli tratta dall’omonimo romanzo di culto di Tiziano Sclavi, ha saputo fondere sapientemente elementi horror, di commedia nera e romanticismo gotico; il contributo di Soavi è stato in questo senso cruciale nel creare un’atmosfera unica, capace di alternare momenti di tensione a situazioni surreali e grottesche. La colonna sonora di Manuel De Sica, con le sue composizioni evocative, ha poi ulteriormente arricchito l’atmosfera del film, contribuendo a immergere lo spettatore nel mondo oscuro e bizzarro del protagonista. Gli effetti speciali di Sergio Stivaletti, maestro del make-up e degli effetti visivi, hanno giocato un ruolo fondamentale nel dare vita ai “ritornanti”, i morti viventi che popolano il cimitero. Le scenografie sono firmate da un altro grande maestro italiano, Antonello Geleng, che per il film ha ricevuto il David di Donatello e il premio Ciak D’oro. Tutto questo ha contribuito alla creazione di scene di che sono rimaste impresse nella memoria degli spettatori.
La storia
Francesco Dellamorte (Rupert Everett) lavora come custode nel cimitero di Buffalora, fiancheggiato dal fido e muto Gnaghi (François Hadji-Lazaro). Per oscure ragioni, i morti sepolti in quel luogo risorgono animati da istinti omicidi e per annientarli occorre spaccare loro la testa. Per Francesco, uccidere gli zombi è solo un atto di routine; finché un giorno, tra le lapidi, gli capita di incontrare una bellissima vedova (Anna Falchi). Sarà l’inizio di una vorticosa discesa nel dolore e nella follia, tra morti viventi e vivi morenti. (gp)
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