La scomparsa improvvisa di David Lynch, avvenuta il 16 gennaio a 78 anni per un enfisema polmonare, ha lasciato un vuoto immenso nel mondo del cinema. Lynch ha influenzato profondamente generazioni di cineasti e attori con capolavori come Mulholland Drive, Velluto blu e la serie cult Twin Peaks, cambiando per sempre il modo di concepire il cinema e l’arte tutta. La sua morte è stata accolta con sgomento dal mondo di Hollywood e di tutto il cinema, come testimoniano i numerosi e toccanti tributi condivisi in queste ore da attori, registi, colleghi e amici.
Tra i più commoventi, la lettera d’addio firmata dall’attore di Twin Peaks Kyle MacLachlan, volto dell’agente Dale Cooper. “Devo la mia carriera, e in realtà tutta la mia vita, alla sua visione”, scrive MacLachlan. Mark Frost, co-creatore della serie, ha sottolineato il legame profondo che li univa, definendo Lynch “un artista unico e una personalità sorprendente”. E ancora: “L’ho amato e terrò le nostre risate e l’amore condiviso per il cinema nel mio cuore e nella mia anima”.
Indimenticabile nei panni della cantante Dorothy Vallens in Velluto Blu, l’attrice Isabella Rossellini – che con Lynch ebbe un’importante storia d’amore – ha pubblicato una foto recente che li mostra insieme: “Lo amavo così tanto. Grazie per tutti i vostri messaggi gentili”, si legge nella didascalia.
Steven Spielberg invece, ricordando il regista per il suo ruolo in The Fabelmans come John Ford, lo ha definito “un visionario sognatore”. Nicolas Cage, che lavorò con lui in Cuore selvaggio, ha parlato invece di “un genio unico e anticonformista”. Anche Hugh Jackman, James Gunn e Ron Howard hanno reso omaggio a un artista che ha sempre avuto il coraggio di esplorare le frontiere più estreme del linguaggio cinematografico. Howard ha descritto Lynch come “un uomo cortese e un artista impavido che ha seguito il suo cuore e la sua anima e ha dimostrato che la sperimentazione radicale può produrre un cinema indimenticabile”.
Il regista John Carpenter ha ricordato di aver stretto amicizia con Lynch “quando eravamo entrambi alla Universal anni fa. Un uomo molto gentile, era un fan della [catena di ristoranti] Bob’s Big Boy. Lo ero anch’io. Mi mancherà”. Mentre Edgar Wright ha parlato di regista “dallo stile magico e dalle ambiguità affascinanti”, sottolineando come il suo lavoro “sarà eterno”.
Il regista Edgar Wright ha scritto che Lynch era “un regista dalla visione singolare, definito dal suo stile magico e dalle sue affascinanti ambiguità… David potrebbe non esserci più, ma il suo lavoro sarà eterno”.
Tra i molti aneddoti emersi, Lorenzo Grasso, aiuto regista italiano che lavora a Los Angeles, ha ricordato l’esperienza di collaborare con Lynch sul set del film Lucky di John Carroll Lynch (omonimo ma non parente del regista). Lynch aveva accettato un ruolo in quel progetto del 2016 per amicizia verso Harry Dean Stanton, protagonista del film e suo caro amico. Stanton interpretava un novantenne solitario che riflette sulla morte, in una storia ambientata nel deserto dell’Arizona. Grasso ricorda l’emozione del primo incontro: “Si è presentato con un semplice: ‘Ciao Lorenzo, sono David0’. Mi sono sentito sopraffatto, ero di fronte a un’icona che mi aveva ispirato a dedicarmi al cinema”.
Sempre star dell’indimenticabile Twin Peaks, l’attrice Lara Flynn Boyle ha dichiarato a Deadline : “Ecco il vero Willy Wonka del cinema. Mi sento come se avessi ottenuto il biglietto d’oro per aver avuto la possibilità di lavorare con lui. Ci mancherà molto”.
Lynch ha lavorato per anni anche nel mondo della musica, sua profonda passione. Nel 2024 l’ultimo album realizzato con la musicista Chrystabell, che ha scritto: “Mi unisco a voi nel profondo di questo dolore, nell’amore, nella riverenza e nella celebrazione di qualcuno che è unico e insostituibile”.
Naomi Watts, che ha recitato in Mulholland Drive, ha dichiarato di aver “il cuore spezzato”. “Il mondo non sarà lo stesso senza di lui. Non è stata solo la sua arte ad avermi colpito: la sua saggezza, il suo umorismo e il suo amore mi hanno dato uno speciale senso di fiducia in me stessa a cui non avevo mai avuto accesso prima”.
A ricordare il regista anche molti dei Festival internazionali. Come Cannes, dove nel 2001 Lynch ottenne il premio alla Miglior Regia per Mulholland Drive. “Perdiamo un artista unico e visionario la cui opera avrà influenzato il cinema come pochi altri prima”, si legge nel post condiviso in queste ore sui profili social del Festival di Cannes. La Biennale di Venezia ricorda l’edizione del 2006, quando Lynch presentò Inland Empire, il suo ultimo lungometraggio, e venne insignito con il Leone d’oro alla carriera.
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RIP David Lynch. You inspired so many of us. ❤️ pic.twitter.com/KkZ1WgmzyV
— James Gunn (@JamesGunn) January 16, 2025
#RIPDavidLynch, a gracious man and fearless artist who followed his heart & soul and proved that radical experimentation could yield unforgettable cinema. https://t.co/uMsAxrzKFx
— Ron Howard (@RealRonHoward) January 16, 2025
David Lynch – A huge and sad loss. A remarkably unique and very talented filmmaker. It was such a truly great pleasure to work with him. If his name was in the credits, you knew the film was really worth seeing. I will miss him.
— Mel Brooks (@MelBrooks) January 16, 2025
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C’est avec une infinie tristesse que nous apprenons la disparition de David Lynch, nous perdons un artiste unique et visionnaire dont l’œuvre aura influencé le cinéma comme peu d’autre auparavant. Palme d’or au Festival de Cannes en 1990 pour Sailor et Lula puis Prix de la mise… pic.twitter.com/yNIfRFopoa
— Festival de Cannes (@Festival_Cannes) January 17, 2025
Words are not enough to remember the visionary #DavidLynch (1946-2025), one of the authors who have most influenced contemporary art cinema: we remember him with this shot from the #BiennaleCinema2006, when he received the Golden Lion for Lifetime Achievement and presented… pic.twitter.com/ndOO435fPg
— La Biennale di Venezia (@la_Biennale) January 16, 2025
Landini ha realizzato diversi cortometraggi e due lungometraggi: 7/8 e il fresco di stampa Stolen Moments
Icona dello Swinging London negli anni ’60 e musa di Mike Jagger, ha recitato in film come Marie Antoinette di Sofia Coppola e Irina Palm, dove interpretava la protagonista
Il regista e sceneggiatore aveva 89 anni. Ha lavorato anche con Salvatore Samperi, Marco Ferreri e Jean-Luc Godard
Il maestro francese aveva 85 anni. Con il suo umorismo crudo, nei suoi film ha diretto i più grandi attori d’oltralpe, "in reazione al cinema borghese"