David di Donatello 2025: trionfa ‘Vermiglio’

Il film di Maura Delpero vince anche miglior regia, miglior sceneggiatura originale e molti premi tecnici


La serata di premiazione della 70ma edizione dei David di Donatello parte subito in musica, grazie alla performance canora di Mika, presentatore d’eccezione insieme a Elena Sofia Ricci. Le sue esibizioni contrappunteranno tutta la cerimonia, che vedrà, all’una di notte inoltrata, trionfare come miglior film Vermiglio di Maura Delpero.

Un trionfo totale, considerato anche che il film vince anche la miglior regia (per la prima volta una donna), e la migliore sceneggiatura originale. I ringraziamenti vanno a “chi mi è stato vicino nella solitudine della scrittura. Mi hanno chiesto se non pensassi che fosse anacronistico scrivere un film su una delle guerre mondiali, ma purtroppo la guerra è sempre attuale. E’ un film silenziosamente ma convintamente antimilitarista. Racconta di quando la guerra l’avevamo in casa. La mia prima candidatura era per un documentario, e al tempo non ci invitavano alla serata. Abbiamo scritto una lettera, sono contenta che oggi le cose siano cambiate”. Inoltre, la pellicola vale anche la miglior fotografia a Michail Kričman. Dana Farzanehpour, Hervé Guyader e Emmanuel de Boissieu vincono per il film il miglior suono. Maurilio Mangano e Stefania Rodà il miglior casting. Primo David per la categoria. E ancora la migliore produzione, a Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia) e Versus (coproduzione con la Belgio)

Francesco Di Leva è il primo premiato, come miglior attore non protagonista per il film Familia. “Mio figlio se lo è sognato – dice Di Leva – se vinci ricordati di ringraziarmi! Figlio mio, sogna sempre!” urla orgoglioso. E poi dedica il premio all’amicizia, “che non andrebbe mai data per scontata”.

Manuela Cacciamani, AD di Cinecittà, dà il benvenuto agli ospiti, raccontando delle 350 persone che ogni giorno lavorano in azienda. “Anche per loro conto voglio stasera premiare un poeta e un artista speciale, che una volta si chiese se aveva davvero talento, un segno di grande umiltà da chi ha contribuito a rendere Cinecittà iconica in tutto il mondo”.

“Ho vissuto a Cinecittà per due mesi mentre giravo La leggenda del pianista sull’oceano – dice il regista – è casa mia, sono felice di aver inaugurato questo premio. A tutti i registi e le registe alle prese con il loro primo film dico: resistete e insistite!”.

Il primo David speciale è di Timothée Chalamet, star della serata, con la sua interpretazione di Bob Dylan che tematizza il tutto anche musicalmente. L’attore ricorda il suo legame con l’Italia per la full immersion ai tempi di Chiamami col tuo nome. E visto che si è dimostrato un bravo cantante, anche con Willy Wonka, Mika prova a chiedergli se farà mai un album. La risposta però è negativa. “Guadagnino – dice – è la persona più importante della mia vita. Sento una profonda connessione con l’Italia”. L’intervento si conclude con una citazione di Francesco Totti. Il secondo è per Ornella Muti, assente.

La Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, sottolinea “quanto sia unica la magia della sala”, ricordando l’iniziativa Cinema Revolution. “Leggenda voleva che l’estate le sale fossero vuote, ma registi e produttori hanno creduto nell’iniziativa e da giugno a settembre i film italiani saranno visibili a 3.50 a tutti, perché il resto dei soldi li mette il Ministero”. E saluta con i migliori auguri a Mario Martone per il festival di Cannes.

Martone che poco dopo sale sul palco per consegnare il premio per il miglior esordio alla regia. Lui stesso ne vinse uno per Morte di un matematico napoletano. Lo vince Margherita Vicario per Gloria! “Ho avuto il lusso di un’infanzia felice”, sottolinea la regista “oggi spero che le nostre istituzioni investano più nella sanità e nella cultura e meno nelle armi”. Premiata anche la canzone ‘Aria!’ – interpretata dalla stessa Vicario – per la miglior composizione originale. Vicario e Davida Pavanello vincono inoltre anche il premio per il miglior compositore.

Ferzan Ozpetek riceve il David dello Spettatore, per Diamanti, che vede nel cast proprio Ricci, insieme a Lunetta Savino, che pure è sul palco per premiare Di Leva. Un bel modo di riunire un cast d’eccezione.

Migliore scenografia: Tonino ZeraCarlotta Desmann e Maria Grazia SchirripaLe Déluge – gli ultimi giorni di Maria Antonietta. Per il film vincono anche Alessandra Vita e Valentina Visintin per il tucco, Massimo Cantini Parrini per i costumi, Aldo Signoretti e Domingo Santoro per l’acconciatura.

Beppe Fiorello consegna il premio per la miglior attrice non protagonista. E’ Valeria Bruni Tedeschi, per L’arte della gioia. “Credo che il premio mi arrivi – dice – anche perché ho interpretato un personaggio più vecchio di me. Di solito per un’attrice è una prova di coraggio. Ringrazio i truccatori che mi hanno invecchiata, c’era molto lavoro da fare. Una sera pensavo di avere ancora addosso i prostetici, ma Maurizio mi ha detto… te li ho già levati! Allora forse non mi sono trasformata così tanto. Chissà se il premio è meritato”. Il film vince anche la miglior sceneggiatura non originale, a Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo. “Ci abbiamo lavorato quasi tre anni – dice Golino – non era facile domare il libro”. Il film vale anche il premio per miglior attrice protagonista a Tecla Insolia.

Monica Bellucci porta in scena la consueta eleganza, per consegnare il premio Cinecittà David 70 a Giuseppe Tornatore.

Ricordo di Eleonora Giorgi con Mika che canta Futura di Lucio Dalla, insieme a Claudio Santamaria. Santamaria che vinse il David per Lo chiamavano Jeeg Robot, e consegna il premio per il miglior attore protagonista a Elio Germano per Berlinguer – La grande ambizione. L’attore è al suo sesto David. “Dedico il premio a chi lotta per la parità di dignità che è scritta nella nostra Costituzione. Uomini e donne. Neri e bianchi. Palestinesi e Israeliani”, dice l’attore. Riconosciuto anche anche il miglior montaggio a Jacopo Quadri.

Pupi Avati riceve il David alla carriera: “ma prima ho venduto surgelati, ho sposato la più bella donna di Bologna, e ho avuto un fratello eccezionale. A volte gli attori si mettono a singhiozzare quando li chiamo, cerco quelli che aspettano la mia chiamata da anni. Quanto a Cinema Revolution… carina come iniziativa. Ma ci serve qualcosa di più. Questi David sono meravigliosi, ma non somigliano mica al cinema italiano. Qui c’è l’opulenza. I piccoli produttori indipendenti fanno fatica. Serve una telefonata alla Meloni!”

Una pillola dell’Archivio Luce racconta la prima edizione in assoluto dei David, al Cinema Fiamma fi Roma, con la premiazione di Gina Lollobrigida.

Riccardo Cocciante canta ‘Era già tutto previsto’, brano del 1975, nella colonna sonora di Parthenope  di Sorrentino, ma l’emozione lo tradisce e sbaglia le parole. Chiede di ricominciare. “Siamo in diretta, dopotutto – lo consola il collega Mika –  so cosa significhi. Mi dispiace”. “Musica e cinema si amano e fanno insieme cose splendide”, commenta il Maestro.

Il David giovani, assegnato da una giuria di ragazzi, è per Gabriele Salvatores e Napoli – New York di Gabriele Salvatores, che non può essere presente. Ci sono però i protagonisti, tra cui Pierfrancesco Favino, che dice “i giovani devono poter costruire la propria vita come dicono loro, e non seguendo l’esempio dei grandi”. Inoltre, Victor Perez vince i migliori effetti visivi. “E’ il mio secondo premio – dice l’effettista – il primo era lavorare con Salvatores. Ti voglio bene! Nel mio team c’erano molti russi che lavoravano creando, non distruggendo. Ho perso mio fratello durante il film, mi ha sempre incoraggiato”.

Miglior cortometraggio, Domenica sera di Matteo Tortone. Premio Cecilia Mangini per il Miglior Documentario a Francesca Mannocchi per Lirica Ucraina. La regista ricorda le vittime delle guerre che “continuano a morire mentre noi festeggiamo questo premio”.

Fanno un’apparizione sul palco anche le giovani rivelazioni Federico Cesari, Celeste Dalla Porta, Carlotta Gamba, Matteo Oscar Giuggioli, Tecla Insolia ed Emanuele Palumbo.

Prima del gran finale, Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano, assegna il premio per il miglior film straniero, l’annunciato Anora di Sean Baker, ospite speciale della serata. “E’ un onore incredibile – dice il regista – ringrazio l’Accademia, la distribuzione italiana e i votanti che hanno amato il nostro film. Forse ci vedono una certa parte di cinema italiano, che mi ha formato come cineasta. Molti generi mi hanno ispirato, dal giallo, ai poliziotteschi, alla commedia, al western italiano, e anche il neorealismo. Ma il primo film che mi ha ispirato è soprattutto Le notti di Cabiria di Fellini, che è stato girato qui. E’ surreale”.

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08 Maggio 2025

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