DANIELE LUCHETTI


Si aprono le danze delle proiezioni italiane al Mercato di Cannes con il film di Daniele Luchetti Dillo con parole mie, in programma sulla Croisette questa sera per i compratori stranieri sempre più attratti – come rimbalza il tam tam di questo esordio cannense – dal prodotto italiano. Chissà se Adriana Chiesa, che vende il film per l’estero, troverà una distribuzione americana in tempo per il suo sbarco al Lincoln Center dove – è destino – aprirà la prestigiosa rassegna newyorchese di cinema italiano il 30 giugno prossimo?
Luchetti, ormai alla sua terza volta a Cannes, nello spazio del Padiglione Italiano ha parlato, a proposito dei cambiamenti apportati al film in vista della distribuzione per l’estero, di “lievi asciugature” non influenti rispetto alla storia. Mentre si è dilungato sull’accurato lavoro di traduzione dei dialoghi, felicemente scritti insieme a Ivan Cotroneo, già traduttore di Hanif Kureishi, e nei quali si è voluto mantenere il carattere “attuale, sintetico, incandescente, sporco quando si parla di sesso ma mai volgare”.
Un’altra curiosità della stampa riguardava l’immagine poco usuale che Luchetti ha voluto dare dell’Italia di oggi, e come questa possa sorprendere in qualche modo (e si spera intrigare) il pubblico straniero. “Nel film è di certo spiazzante il ribaltamento sessuale proposto dalla storia, per una volta con l’uomo oggetto di attenzioni femminili e non viceversa – aggiunge Luchetti – così come è la Grecia e non l’Italia il teatrino delle vicende sentimentali dei miei protagonisti”.
Film rohmeriano per eccellenza questo del più “francese” dei nostri registi, con la vacanza come set astratto in cui ragionare sulla società, senza essere immersi nella società. “Il mio è un Rohmer più svelto – ha detto non senza ironia il regista – ma anche se non ho nulla contro le copie, basti pensare a come Woody Allen ricalchi il modello Fellini, qui non ho copiato Rohmer, solo ho semplicemente osservato il vero”.
Presente all’incontro, Conchita Airoldi, produttrice per Studio Canal, ha ribadito il crescente interesse della produzione e distribuzione estera per il nostro cinema e soprattutto le sue idee, annunciando numerose richieste americane per i diritti di remake del film di Luchetti che, in uscita prossima anche in Francia, promette di essere un ‘hot title’ al mercato di quest’anno a Cannes.
A conclusione dell’incontro infine, uno speranzoso ma sicuro di sè Luchetti si è chiesto: “Il marchio italiano ha invaso il mondo con la moda e il cibo, perchè non dovrebbe essere l’ora del cinema adesso?”

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16 Maggio 2003

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