CinEuropei, la Svizzera vista dagli italiani tra pane, cioccolata e zucchine

Il legame cinematografico tra Italia e Svizzera - oggi rivali a Euro 2024 - è molto consolidato. Un film in particolare racconta cosa significa essere un italiano in Svizzera: 'Pane e Cioccolata' con Nino Manfredi


È il Paese neutrale per definizione, tranne quando si parla di sport. Stasera la Svizzera sarà agguerrita e desiderosa di avere la meglio sulla nazionale italiana, esattamente come ha fatto nel corso del suo, finora eccellente, Euro 2024. Sono anni felici per quanto riguarda il calcio elvetico, che riesce a rinnovarsi di generazione in generazione restando sempre competitivo. Un po’ meno brillante è la sua situazione cinematografica, che nell’ultimo decennio si far ricordare per tanti buoni film indipendenti e una sola eccellenza, il bellissimo e toccante film animato in stop-motion La mia vita da Zucchina. Il film diretto da Claude Barras nel 2016 è stato presentato a Cannes dove è subito stato accolto dai favori della critica, fino ad arrivare in pompa magna alla nomination agli Oscar come Miglior film d’animazione e alla short-list come Miglior film straniero.

Fortunatamente, con la sua unica collocazione al centro dell’Europa, le sue quattro diverse lingue nazionali, i suoi cantoni meravigliosi e, soprattutto, il suo reddito pro-capite tra i più alti al mondo, la Svizzera è una delle Nazioni con cui è più facile e redditizio collaborare, anche quando si parla di cinema. E lo è in particolare con gli Stati limitrofi, tra cui ovviamente c’è anche l’Italia.

Soltanto nell’ultimo decennio le co-produzioni tra Italia e Svizzera sono innumerevoli e, molto spesso, di valore altissimo. Da Youth – La Giovinezza, il primo film di Paolo Sorrentino dopo la vittoria dell’Oscar, passando per Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, premiato a Berlino per la sceneggiatura, i due ultimi film di Alice Rohrwacher Lazzaro Felice e La Chimera, fino ad arrivare al recentissimo Gloria!, apprezzata opera prima di Margherita Vicario. È una produzione italo-svizzera anche il successo del 2000 di Silvio Soldini Pane e Tulipani, vincitore di ben nove David di Donatello. Come co-protagonista di questa memorabile commedia al fianco di Licia Maglietta troviamo Bruno Ganz, probabilmente l’attore svizzero più celebre in assoluto, nonché perfetta incarnazione dell’unione artistica e culturale tra Italia e Svizzera.

Il film di Soldini, inoltre, richiama nel titolo una pellicola a cui subito si va a pensare ogni qual volta l’Italia e la Svizzera si sfidano su un campo da calcio: parliamo di Pane e Cioccolata, capolavoro di Franco Brusati vincitore dell’Orso d’argento e del David al Miglior film nel 1974. L’indimenticabile Nino Manfredi interpreta Giovanni, un immigrato clandestino in Svizzera che tra mille peripezie cerca di integrarsi nella “superiore” società elvetica. Arriva al punto di schiarirsi i capelli e fingersi svizzero. Una recita che fallisce miseramente proprio durante una partita della Nazionale italiana: inizialmente partecipe degli sfottò agli Azzurri dei commensali del bar in cui si trova, quando infine l’Italia riesce a segnare una rete, Giovanni non riesce a trattenere la gioia, compromettendo definitivamente la sua permanenza in Svizzera. Un gesto impulsivo e viscerale con cui, anche 50 anni dopo, non possiamo che empatizzare e che speriamo di imitare il più presto possibile.

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29 Giugno 2024

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