Riservano sempre delle belle sorprese i Ciak d’oro, i premi legati al mensile di cinema della Mondadori. E così se Nanni Moretti vince per la 13° volta, con un primato assoluto che supera anche quello, ormai leggendario, di Margherita Buy (ma lui gareggia in più categorie: come attore, regista e anche sceneggiatore), c’è sempre posto per la sorpresa, l’outsider di classe. Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, un film bello e rigoroso che da Cannes 2010 sta continuando a raccogliere successi, in Italia e soprattutto all’estero. E che ieri sera ha conquistato ben tre Ciak, per la produzione, il sonoro in presa diretta e la fotografia. Ritirando il premio, i produttori Marta Donzelli e Gregorio Paonessa hanno sottolineato come Cinecittà Luce, che ha distribuito il film nelle sale, sia stata decisiva nel difficile percorso di quest’opera: “Sono stati vicini a noi fin dal primo istante”. E tra gli outsider c’è anche Ascanio Celestini che con La pecora nera ottiene due premi: migliore opera prima e miglior attore non protagonista al suo alter ego in questa immersione, dal di dentro, nella follia: ovvero Giorgio Tirabassi. “Ci sono ancora cinque manicomi criminali e tante galere in questo paese”, ha ricordato l’affabulatore romano, che ha lavorato a questo progetto, tra ricerche sul campo, scrittura e pièce teatrale, per la bellezza di dieci anni.
E’ il cinema d’impegno, dunque, a dominare questa edizione, la ventiseiesima, dei Ciak d’oro. Per la seconda volta ospitata da Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. Un’istituzione che si sta spendendo molto per il cinema italiano, anche con la scuola intitolata a Gian Maria Volontè che, come ha ricordato il presidente Nicola Zingaretti, ha avuto un vero boom di iscrizioni. Altra iniziativa la presenza al Festival di Bangkok Moviemov, vinto da Ferzan Ozpetek con Mine vaganti.
Ma c’è spazio anche per la leggerezza in un anno che, come ha ricordato Piera Detassis, “è stato un anno di grandi lotte e grandi affermazioni al botteghino”. E dunque la commedia ha avuto il podio con tre premi a tre attori simbolo di un genere sempreverde che deve muoversi perennemente tra palcoscenico e cabaret, improvvisazione e scrittura. Paola Cortellesi l’abbiamo applaudita soprattutto in Nessuno mi può giudicare, Antonio Albanese è ancora una volta Cetto La Qualunque in Qualunquemente, Gigi Proietti è sempre tra cinema e teatro: il suo è un premio alla carriera meritatissimo.
I migliori dell’anno, per i 3.000 lettori della rivista e per i 100 critici e giornalisti interpellati, sono Habemus Papam di Nanni Moretti (miglior film) e Noi credevano di Mario Martone (migliore regia). Prendono quattro premi ciascuno con Martone al terzo Ciak d’oro (“ma gli altri due risalgono a tanti anni fa”) per un film che “non si riusciva a fare e che a un certo punto, visto che mancavano i soldi, ero pronto a girare come Dogville di Lars Von Trier, senza scenografie e con i segni di gesso a terra… Finché Carlo Degli Esposti non ha accettato di sostenere questo progetto”.
Kim Rossi Stuart (un affascinante e irriducibile Vallanzasca) e Alba Rohrwacher (anoressica e disperata in La solitudine dei numeri primi) sono gli attori dell’anno. Carolina Crescentini vince per Boris il film, dov’è la peggiore attrice del mondo, anche detta “la cagna maledetta”: ottimo paradosso. Infine il Ciak Bello e Invisibile va a Non è ancora domani – La pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel: il dvd sarà in edicola con “Ciak” a settembre.
Questi i premi:
CIAK D’ORO MIGLIOR FILM Habemus Papam di Nanni Moretti
CIAK D’ORO MIGLIOR REGIA Mario Martone per Noi credevamo
CIAK D’ORO MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA Kim Rossi Stuart per Vallanzasca – Gli angeli del male
CIAK D’ORO MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA Alba Rohrwacher per La solitudine dei numeri primi
CIAK D’ORO MIGLIOR FILM STRANIERO Inception di Christopher Nolan
CIAK D’ORO MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA Giorgio Tirabassi per La pecora nera
CIAK D’ORO MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA Carolina Crescentini per Boris il film
CIAK D’ORO MIGLIOR SCENEGGIATURA Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli per Habemus Papam
CIAK D’ORO MIGLIOR FOTOGRAFIA Andrea Locatelli per Le quattro volte
CIAK D’ORO MIGLIOR MONTAGGIO Jacopo Quadri per Noi credevamo
CIAK D’ORO MIGLIOR SCENOGRAFIA Emita Frigato per Noi credevamo
CIAK D’ORO MIGLIORI COSTUMI Ursula Patzak per Noi credevamo
CIAK D’ORO MIGLIOR SONORO IN PRESA DIRETTA Paolo Benvenuti, Simone Paolo Olivero per Le quattro volte
CIAK D’ORO MIGLIOR COLONNA SONORA Franco Piersanti per Habemus Papam
CIAK D’ORO MIGLIOR PRODUTTORE Gregorio Paonessa, Marta Donzelli, Susanne Marian, Philippe Bober, Gabriella Manfé, Elda Guidinetti e Andreas Pfaeffli per Le quattro volte
CIAK D’ORO MIGLIOR MANIFESTO Riccardo Fidenzi e Maurizio Ruben per internozero per Habemus Papam
CIAK D’ORO MIGLIORE OPERA PRIMA La pecora nera di Ascanio Celestini
SUPERCIAK D’ORO Antonio Albanese
CIAK D’ORO PERSONAGGIO DELL’ANNO Paola Cortellesi
CIAK D’ORO PREMIO ALLA CARRIERA Gigi Proietti
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