“Gli occhi ingenui e sgranati di Caterina (Alice Teghil, ndr) attraversano in modo fiabesco quella foresta meravigliosa e spaventosa che è la Capitale”. Paolo Virzì racconta Caterina va in città, commedia in questi giorni sul set che descrive con ironia e dolce ilarità “la Roma del centro, dei salotti del potere” dove si riunisce “un certo establishment culturale e politico” proveniente da ogni angolo d’Italia.
“La protagonista, un’anima di tredici anni candida e provinciale, è costretta a trasferirsi con la sua famiglia nella grande città”: incontrerà l’aristocrazia intellettuale di sinistra e quella di destra.
In questo viaggio di scoperta romanzesco, Caterina dovrà fare i conti con una galleria di personaggi alquanto grotteschi interpretati da Sergio Castellitto, Margherita Buy, Claudio Amendola, Galatea Ranzi e Flavio Bucci.
“Margherita Buy interpreta il ruolo di una casalinga di provincia, madre della piccola protagonista – racconta Virzì – Mi sono chiesto se sto sciupando un’icona di garbo perfetto e di elegante nevrosi”.
Poi c’è Claudio Amendola nei panni di “un vice ministro di Alleanza Nazionale, di origine burina ma promosso ad attività di governo in seguito a un matrimonio importante. Infine c’è la scrittrice in crisi (Galatea Ranzi, ndr.), abbandonata dal marito (Flavio Bucci, ndr.) maitre à penser di una certa sinistra”, continua il regista.
Quanto a Caterina, “la ragazza è soffocata dalla psicologia livorosa e arrivista del babbo (Sergio Castellitto, ndr.)”, racconta Paolo Virzì.
Ma come il padre, tanti altri che non hanno successo e fama e non appaiono in televisione condividono lo stesso “sentimento sordo di frustrazione ed esclusione rispetto a chi detiene questi privilegi – chiarisce il regista livornese – Si tratta di una malattia nuova che colpisce molti italiani”.
Il film, il cui titolo richiama alla mente il seguito dei Vitelloni mai realizzato da Federico Fellini, Moraldo in città, è prodotto da Riccardo Tozzi per Cattleya e Giuliano Montaldo per Rai Cinema con 4 milioni di €. “Siamo alla quinta settimana di riprese – racconta il regista – Chiuderò il set romano alla fine di aprile per poi girare alcune scene a Montalto Di Castro in giugno”. La pellicola sarà distribuita in autunno da 01. Nessuna novità invece per My name is Tanino, film non ancora uscito in sala a causa della crisi finanziaria del suo produttore, Vittorio Cecchi Gori.
“Ci sta pensando Medusa – conclude Virzì – Da parte mia posso solo dire che ho provato un profondo dolore e disagio per come si è sviluppata la vicenda. Avevo molta voglia di voltare pagina”. E con Caterina va in città ci è riuscito.
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