CANNES – “L’idea è venuta fuori 18 mesi fa nella consapevolezza che lo sfollamento sia una delle grandi crisi e sfide che l’umanità deve affrontare come specie. A differenza del cambiamento climatico, però, è fuori dalle conversazioni mainstream. Ci siamo chiesti come supportare questi artisti rifugiati e abbiamo pensato a un fondo”. Così Cate Blanchett introduce, nell’ambito del 78° Cannes Film Festival, il primo Displacement Film Fund. L’attrice premio Oscar è la portavoce di questo nuovo programma di sovvenzioni per cortometraggi presentato dall’Hubert Bals Fund dell’International Film Festival Rotterdam (IFFR). La conferenza stampa tenutasi a Cannes è stata l’occasione per annunciare i cinque registi selezionati (in questa prima fase non è stato aperto un bando) per realizzare i primi cortometraggi finanziati dal fondo.
Tra i nomi annunciati, che avranno accesso al finanziamento di 100mila euro, spicca indubbiamente quello dell’iraniano Mohamad Rasoulof: il regista del pluripremiato I semi del fico sacro realizzerà, infatti, un film attualmente senza titolo. Insieme al suo progetto sono stati finanziati Silk Road della cineasta ucraina Maryna Er Gorbach, Whispers of a Burning Scent del somalo Mo Harawe, Allies in Exile del siriano Hasan Kattan e Female Fitness of Kabul dell’afgana Shahrbanoo Sadat.
“Si tratta di un programma pilota ed è un processo di continuo apprendimento. – continua Blanchett – Avrei voluto supportare dieci o venti registi, ma in questo momento volevamo cineasti che avessero già esperienza nell’industria cinematografica. Ci sono tante organizzazioni che puntano sul cinema emergente, che lo usano come strumento di guarigione ed educazione. Noi abbiamo deciso di puntare su registi affermati che avessero un’innegabile voglia nel girare un film sotto i 60 minuti”.
“Non avevo il sogno di diventare un regista. Volevo fare il poeta, anche se ovviamente amavo il cinema. – afferma Mo Harawe – Ma quando sono stato sfollato, non conoscevo la lingua dei paesi dove arrivavo e quindi il cinema è diventato un modo per esprimermi e parlare a me stesso delle mie origini e della mia vita. Una sorta di terapia. Tornare in Somalia per girare il corto (tra ottobre e dicembre prossimo), sarà un modo per ricostruire la relazione con il mio paese”.
Presente alla conferenza anche Rajendra Roy, curatore capo del settore cinematografico del Museum of Modern Art di New York. In qualità di co-presidente del Comitato Esecutivo del Premio Internazionale per il Lungometraggio degli Oscar ha spiegato che l’Academy modificherà il regolamento per venire incontro a questi registi rifugiati e permettere loro di partecipare pienamente al processo di premiazione.
“Creare questi cortometraggi sarà entusiasmante, divertente, e toccante da un punto di vista umano. – conclude Blanchett – Ci permetterà di raggiungere un pubblico, farlo uscire dalla confort zone e rompere la stigmatizzazione su queste storie”.
Intervista a Mia Threapleton, Riz Ahmed e Richard Ayoade. Il film è al cinema dal 28 maggio
Il film, scritto con Tricia Cooke, è una commedia dark con protagonista un'investigatrice fuori dagli schemi
Il regista di Un simple accident, film vincitore della Palma d'oro 2025, interviene nella conferenza stampa dei premiati del 78° Festival di Cannes
Solo una donna nel palmarès, oltre all’interpretazione femminile: Mascha Schilinski, Prix du Jury per Sound of Falling; Coralie Fargeat ricorda David Lynch e, forse per lo spauracchio blackout, la cerimonia finale dura complessivamente 45 minuti