Nic Cassino è una star del cinema d’azione americano , ormai con una carriera in declino. Assieme a un regista fallito, si reca sull’isola vulcanica di Ischia, dove i due si uniscono per realizzare il primo film d’azione neorealista della storia.
Cassino In Ischia, prodotto da Republic Pictures (Paramount) e in uscita su Amazon Prime il 3 febbraio è un film nel film, parla del riscatto di chi crede fortemente in un sogno e riesce a realizzarlo. “Tutti i personaggi – si legge in una nota – vogliono evolversi in qualcun altro, migliorarsi e realizzarsi. Alla fine, ci riescono. È una commedia in senso classico, con una forte vena sentimentale. Dopo tante avversità, i nostri personaggi si riscattano, incontrano l’amore e si riconciliano con il loro destino. Il film nel film si evolve e cambia, anche durante le riprese. E infine si conclude, con successo.
“Sono un regista italo-americano che ha girato film sia negli Stati Uniti che in Italia e che è cresciuto guardando sia i blockbuster che i classici “neorealisti” del cinema italiano – dice il regista Frank Ciota – e questo è davvero il film che ero nato per fare”. Ispirata da una visita alla villa del Maestro Luchino Visconti, è una commedia che unisce le risorse americane con la maestria e la creatività italiane, presentando un cast internazionale di personaggi colorati e si rivolge al pubblico di tutto il mondo, a partire dal simpatico protagonista Dominic Purcell.
Ischia offre inoltre impatto visivo, con una fotografia che cattura i paesaggi verdi e lussureggianti dell’isola e le profonde sfumature blu del Mediterraneo, nonché tutta la passione e il romanticismo che animano le persone che vivono sull'”isola verde”.
Per Ciota è certamente il viaggio di una vita.
“Il film – racconta – è stato scritto da mio fratello. E’ sposato con un’ischitana e questo mi ha ispirato. Per me è un omaggio anche all’isola. Come italo americano è stato interessante lavorare nel vostro paese, mi piace il contrasto culturale tra il cinema americano e quello italiano, decisamente più autoriale. Volevo fare qualcosa di autentico e differente dal solito blockbuster. Anche Ischia è un personaggio. Un rapporto molto intenso, tra me e l’isola. Sia dal punto di vista dei personaggi che da quello tecnico, il fatto di essere su un’isola ci ha obbligati a fare i conti con noi stessi, le nostre aspettative e aspirazioni, e fare un’analisi profonda per cambiare la nostra vita. E’ stata una grande avventura”
Il film è prodotto da un’italiana, Cristina Giubbetti. “E’ stata una cosa importantissima – continua Ciota – ha mantenuto lo spirito italiano nella produzione. Il cast me lo ha trovato lei. E’ stato strano vederli parlare in italiano, e ora li abbiamo doppiati. Hanno improvvisato, c’è stata tanta energia. Sono nato in America ma i miei nonni sono italiani, e ho trovato una forte connessione con tutti nel cast, non so nemmeno bene come spiegarlo… li ho amati tutti. Un’esperienza incredibile… con gente con cui sarei cresciuto volentieri”.
L’Italia chiama anche Cinecittà, per gli statunitensi luogo di culto: “Abbiamo fatto un’anteprima a Cinecittà alla sala Fellini, per il cast è stato incredibile essere lì! Penso che gli sia piaciuto. Mio nonno era analfabeta, io sono laureato ad Harvard, poi sono venuto in Italia a fare il film. So che mio nonno, che non aveva nulla, ne sarebbe stato orgoglioso”.
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