Cannes 2011, un grande successo per l’Italia anche senza premi


L’Italia esce dal Festival di Cannes senza premi. Dispiace ma sono le regole del gioco. La salute di una cinematografia non si giudica solo dai premi o dall’avere film selezionati in concorso nei principali festival. La salute la determina la capacità di offrire film diversi per genere e modalità produttive, capaci di attrarre pubblico in patria e di circolare all’estero.

 

L’edizione 2011 del Festival di Cannes è stata molto importante ed un grande successo per l’Italia.
Non solo per la qualità degli autori presenti (Nanni Moretti, Paolo Sorrentino, Alice Rohrwacher alla Quinzaine con Corpo celeste fino all’ultimo in odore di Camera d’Or), per la meritata onorificenza a Bernardo Bertolucci, per la presentazione della copia restaurata del film La macchina ammazzacattivi, primo passo di un grande “Progetto Rossellini“.

Ma anche per la presenza di nostri produttori segnalati nella rosa dei più promettenti per il futuro del cinema, di progetti selezionati al mercato delle coproduzioni e per la ‘grande alleanza’ fra Cinecittà Luce (Cinema Pubblico) e i produttori (ANICA) che hanno condiviso strategie e obiettivi, oltre allo spazio del Padiglione Italiano all’interno del Villaggio Internazionale realizzato con il contributo della Direzione Generale per il Cinema.

 

Tutto ciò significa una cosa molto semplice: ognuno di noi ha fatto bene il proprio mestiere. Gli autori, gli imprenditori, Cinecittà Luce nel dare supporto a tutte le possibili iniziative che tendano alla diffusione culturale del nostro cinema e al tempo stesso all’industria, creando le condizioni migliori per la commercializzazione dei titoli italiani.

 

Ha lavorato bene anche il Ministro Giancarlo Galan, presente a Cannes per ben tre volte e che ha detto cose importanti. Due, a nostro avviso, molto significative per lo sviluppo del nostro cinema e della cultura in generale: “Sarà più difficile dopo tutta l’attenzione attirata sul settore anche dalle mobilitazioni, che si dica ‘No’ alle richieste giustificate di investimento nella cultura”. E ancora “Auspico un allargamento dell’applicazione degli incentivi fiscali, stabilizzati per il cinema, anche per altri settori dello spettacolo e della cultura”.

 

E’ un punto di partenza molto importante che sintetizza linee programmatiche “rivoluzionarie” per il nostro paese.
ANICA ha organizzato nello spazio italiano un incontro molto significativo sul tax credit perché a parlarne non sono venuti “gli esperti”, cui dobbiamo il merito di avercelo fatto capire nel passato, ma le banche e i produttori sia italiani che stranieri che l’hanno utilizzato.

Le norme ora stabilizzate hanno dato un grande impulso all’industria cinematografica, che con la certezza della continuità e la possibilità di pianificare con grande anticipo, potranno generare enormi vantaggi per la produzione italiana e attrarre investitori nazionali e produzioni straniere.

Il cinema italiano si è presentato al mondo più compatto, più certo delle proprie risorse, meno chiuso in logiche personalistiche. E soprattutto più unito. Lo hanno capito i rappresentanti delle associazioni di produttori europei, del programma Media, del Fondo Eurimages, delle organizzazioni per la promozione sempre molto presenti a tutte le nostre iniziative.

 

Roberto Cicutto, Presidente di Cinecittà Luce
Luciano Sovena Amministratore Delegato di Cinecittà Luce

autore
24 Maggio 2011

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