“Nuove norme volute da me e dal Ministro Giuli, già applicate, mirate ad alzare sempre più l’asticella dei controlli sull’erogazione dei finanziamenti al cinema, e altre che arriveranno, dove necessario. Grazie ai nuovi decreti abbiamo infatti aperto alla possibilità di effettuare controlli di congruità. Da ora in avanti le forniture non potranno essere più a cascata. Niente più costi sostenuti all’estero e maggiore chiarezza verrà richiesta in merito all’identità del personale impiegato nei service. Sarà inoltre necessario che in ogni fattura ci sia indicato il nome del film. Ma non solo. Sono stati stanziati tre milioni e mezzo di euro per assumere ulteriore personale da destinare alle attività di erogazione e verifica. Un supporto di nuovi mezzi, questo, che il Governo ha deciso di fornire agli Uffici della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e che con i Governi precedenti non era mai stato dato”.
Così il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, che prosegue: “Visto che il PD ha deciso di trasformare una terribile vicenda in un’altra occasione per cercare di racimolare voti, mi auguro che trasformi le parole in fatti e che smetta di attaccare come fatto negli ultimi anni il MiC sulle riforme messe in campo, volte a controllare sempre più i finanziamenti erogati. È auspicabile poi che ritiri la proposta di un’agenzia che prevede la metà del personale ad oggi impegnato alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. Significherebbe non controllare più niente”.
“Se prima (dal 2021) si procedeva con segnalazioni informali da parte della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con noi al Governo – ancora il Sottosegretario Borgonzoni – per le opere su cui si nutrono sospetti ci si muove in virtù di un protocollo siglato con la Guardia di Finanza. La DGCA è al momento impegnata ad approfondire i fascicoli riguardanti 185 opere del periodo 2020-2024, che avevano documentazione valida, ma sospetta per la DGCA, per un totale di 347 milioni di euro: tra queste, sono 122 quelle già segnalate alla Guardia di Finanza. Alla Gdf la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo manda tutta la documentazione in possesso e segnala dove persistono criticità. A destare dubbi, ad esempio, spese per effetti speciali sopra la media del settore, cessioni sospette con nomi che ritornano, costi eccessivi dei servizi”.
“Noi denunciamo una situazione di criticità che ancora oggi da troppi viene negata ed è per questo che ci siamo battuti per l’introduzione di nuove regole”, conclude il Sottosegretario.
Il Sottosegretario alla Cultura: “Stando alle rilevazioni Cinetel, da inizio anno a ieri è stato registrato un aumento di incassi e presenze rispettivamente del 3% e del 2% sullo stesso periodo del 2024. Ci aspettiamo grandi soddisfazioni anche da Cinema Revolution 2025”
Il Sottosegretario alla Cultura firma una nota in cui evidenzia l’operato, che “si colloca nel quadro delle varie modifiche messe in atto per tutelare uno strumento che nel tempo ha dimostrato di poter essere esposto ad abusi e utilizzi impropri di risorse pubbliche”
Grazie alla campagna “Cinema Revolution” e ad altri interventi, il cinema italiano raggiunge una quota record
Andrà al capo Dipartimento del Mic Mario Turetta l'interim della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, dopo le dimissioni di Nicola Borrelli