CANNES – Folla delle grandi occasioni per Bono, leggendario leader degli U2, star del documentario Bono: Stories of Surrender, presentato come evento speciale fuori concorso sulla Croisette.
In sala c’è anche Sean Penn, che ha avuto un ruolo significativo nel sostenere l’Ucraina durante l’invasione russa iniziata nel 2022, con la realizzazione di un documentario, gesti simbolici e dichiarazioni pubbliche a sostegno del paese.
Il cantante lo ringrazia: “Ci ha portato qui degli amici che vengono direttamente dalle trincee! La Cultural Force!”
Nel mondo della musica contemporanea pochi nomi evocano un intreccio così potente di arte, attivismo e spiritualità come quello degli U2.
Dalla Dublino post-punk degli anni ’80 alle arene globali, la band ha attraversato decenni raccontando il mondo e se stessa attraverso inni generazionali come Sunday Bloody Sunday, With or Without You, One e Beautiful Day. Al centro di questa epopea c’è Bono, nome d’arte di Paul David Hewson, voce e coscienza del gruppo, figura carismatica e controversa, capace di coniugare successo planetario e impegno umanitario.
Diretto da Andrew Dominik (Blonde, The Assassination of Jesse James), il film è una trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale Stories of Surrender: An Evening of Words, Music and Some Mischief…, nato a sua volta dal memoir autobiografico ‘Surrender: 40 Songs, One Story‘.
Lontano dalla dimensione del rock show, il documentario costruisce un ambiente più intimo e teatrale: una confessione performativa, che mescola spoken word, musica dal vivo, monologhi e riflessioni sul tempo, sul corpo, sull’identità. Girato durante le esibizioni al Beacon Theatre di New York, alterna performance acustiche a narrazione autobiografica, mettendo in scena un Bono vulnerabile, ironico, emotivamente nudo.
Bono si presenta come un ottimo attore e intrattenitore, dosando dramma e ironia nel racconto dei punti salienti della sua vita, dalla perdita della madre Iris, che avrebbe poi ispirato una canzone, alla formazione della band, il contrasto tra la fede e la musica rock, il rapporto con il padre, la chiamata di Pavarotti… il successo, ma anche l’impegno politico, con un finale sorprendente e… tutto italiano.
La regia di Dominik accentua questo carattere introspettivo con un linguaggio visivo immersivo: tagli rapidi, luci simboliche, ritmo contemplativo. Lontano da ogni forma di estetica patinata, il film evoca piuttosto la struttura di un diario aperto, dove ogni canzone diventa una chiave per accedere a un ricordo, a una ferita, a una rinascita.
Con una durata di 87 minuti, è prodotto da RadicalMedia e Plan B Entertainment (di Brad Pitt), e sarà distribuito da Apple TV+ a partire dal 30 maggio 2025.
Non sono state rilasciate interviste ufficiali a Cannes, ma il film stesso si presenta come un lungo monologo esistenziale in cui Bono, con la consapevolezza di chi ha attraversato crisi pubbliche e private, si interroga sul senso dell’identità artistica nel tempo. Surrender – resa, abbandono – non è solo il titolo del libro e del film, ma il cuore del discorso: arrendersi per poter ricominciare.
In un’edizione del festival ricca di musica e memoria, Bono: Stories of Surrender si distingue per l’equilibrio tra confessione e spettacolo, per l’eleganza visiva e per il coraggio di mostrare l’uomo dietro il mito. Una lettera d’amore alla musica, certo, ma anche alla fragilità come forma di verità.
E non solo. Rappresenta anche un’innovazione, in pieno stile U2, band che ha sempre cercato di superare i confini della tecnologia per stabilire connessioni più profonde e inaspettate con il pubblico.
A partire dal 30 maggio, infatti, insieme alla versione tradizionale su Apple TV+, sarà disponibile anche una versione Immersive, in esclusiva su Apple Vision Pro. Si tratta del primo film in formato integrale realizzato in Apple Immersive Video, straordinario sistema che registra in 8K con Audio Spaziale e restituisce un’esperienza visiva a 180 gradi, mettendo letteralmente lo spettatore sul palco con Bono, al centro della sua storia. Questa edizione speciale, concepita esclusivamente per il visore Vision Pro, permetterà al pubblico di vivere un’esperienza completamente esclusiva, tra musica e narrazione.
Il rilascio simultaneo della versione immersiva rappresenta l’ultima dimostrazione dell’impegno costante di Bono verso l’innovazione.
Il doc, tra gli altri, è prodotto da Brad Pitt.
“Lo ringrazio per non essere venuto stasera – scherza il cantante – mi avrebbe certamente rubato la scena!”
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