‘BlackOut 2’, Alessandro Preziosi e “un’apocalisse all’italiana”

Torna dal 14 gennaio su Rai 1 la serie thriller che continua esattamente dove si era interrotta la prima stagione. Nel Cast anche Rike Schmid, Marco Rossetti, Aurora Ruffino e Alessio Vassallo


“Mentre la prima stagione ha tessuto dei rapporti interpersonali tra i vari personaggi, qui si porta la narrazione a tutto un altro livello”. Con queste ambiziose premesse torna su Rai 1, una delle più originali serie lanciate nella scorsa stagione televisiva. Coproduzione Rai Fiction-Èliseo Entertainment prodotta da Luca Barbareschi in collaborazione con Trentino Film Commission, BlackOut 2 – Le verità nascoste andrà in onda da martedì 14 gennaio per quattro puntate su Rai 1.

A dirigere questa seconda stagione troviamo la giovane coppia di registi formata da Fabio Resinaro e Nico Marzano, chiamati a proseguire una narrazione che riprende esattamente da dove il racconto è stato interrotto: con un omicidio commesso sotto gli occhi degli spettatori. Qual era il segreto che la vittima stava per scoprire? Questa è solo una delle tante “verità nascoste” che verranno svelate da vecchi e nuovi personaggi. “In questa seconda stagione si racconta fino a che punto possiamo arrivare per proteggere le persone che amiamo. – rivela Nico Marzano – Ogni singolo personaggio di questa stagione è mosso esattamente da questo: da una grande motivazione personale di amore verso le persone care. Un taglio molto interessante, perché quasi non esistono buoni o cattivi, ma varie sfumature di grigio”.

Bloccati nell’oscurità gelida dell’Hotel Cima Paradisi, i personaggi sono chiamati ad affrontare segreti di inimmaginabile portata, sia dentro i loro tessuti relazionali, sia al di fuori, minacciati da qualcosa di enorme che li circonda. “Un’apocalisse all’italiana – la definisce l’autore Valerio D’Annunzio – un’apocalisse inattesa che porta in sé una rinascita”. Cuore della storia è il rapporto tra Giovanni, interpretato da Alessandro Preziosi, e Claudia (l’attrice tedesca Rike Schmid). Un amore ferito da un passato difficile da dimenticare. “Rispetto ai disaster movie e ai thriller nelle altre serie, dove c’è una spregiudicatezza quasi inspiegabile che allontana lo spettatore, questa serie mette in scena un rapporto tra i personaggi davvero italiano, nel senso che preserva il concetto di speranza nella relazione. – afferma Alessandro Preziosi – C’è stata una grande crescita tra questi personaggi: le loro strade si allontanano per potersi guardare da lontano e agire per la salvezza non di loro due, ma dei loro figli. Ma soprattutto c’è il dubbio: cosa succederà quando si tornerà alla vita reale?”.

Al fianco dell’attore italiano, anche Rike Schmid è chiamata a compiere “un altro giro con Claudia, un personaggio che significa molto per me. -dichiara l’attrice parlando in un buon italiano – L’atmosfera della seconda stagione è ancora più densa, c’è una tensione costante. La situazione è peggiorata e questo crea dinamiche molto interessanti, senza maschere, tra Giovanni e Claudia. Gli eventi l’hanno cambiata, è più matura, ma anche più dura. Deve continuare a lavorare in quanto unico medico in questa situazione e cerca di reprimere le sue emozioni. Ma se reprimi le emozioni queste tornano con forza doppia”.

Ma oltre alle dinamiche relazionali e alla scrittura avvincente, BlackOut 2 si caratterizza anche per un look visivo di grande impatto, che sfrutta le ambientazioni mozzafiato in cui è stata girata – San Martino di Castrozza, la Valle del Vanoi, Sagron Mis di Val Canali, il Lago di Calaita, Forte Buso e Paneveggio – con immagini riprese in 6k al “massimo delle attuali possibilità tecniche”. “Abbiamo deciso di andare leggeri, macchine molto piccole che ci aiutavano nelle location complicate in alta montagna ad essere molto vicini agli attori. – rivela Marzano – Era molto facile cambiare l’angolo della scena o la sua impostazione emotiva”. Le condizioni di ripresa sono state proibitive sia per la troupe che per il cast – composto da nomi come Marco Rossetti, Aurora Ruffino, Caterina Shulha, Federico Russo e Alessio Vassallo – ma hanno creato sul set un senso di unità e fratellanza straordinaria, che ben si evince dal loro affiatamento sia davanti che dietro la macchina da presa. “Abbiamo trovato delle situazioni in cui il freddo ci impediva quasi di ragionare – conclude il regista – la cosa che ci ha scaldato è stata l’atmosfera che si è creata tra noi”.

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13 Gennaio 2025

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