Anica: bilancio 2006


Un anno positivo ma moderatamente, una crescita faticosa in attesa della nuova legge di sistema. L’Anica ha diffuso e commentato i dati per il 2006, riunendo attorno al tavolo accanto al presidente Paolo Ferrari, i responsabili di produzione (Riccardo Tozzi), distribuzione (Paolo Pozzi), il presidente dell’Anem Carlo Bernaschi e delle industrie tecniche Cruciatti, presente anche il presidente dell’Agis Alberto Francesconi. Un +2% rispetto all’anno precedente, una lieve crescita dei film prodotti (passati da 68 a 90), il successo di multisale e multiplex rispetto alla monosala (101 multiplex hanno fatto il 49% del mercato), la discreta quota di mercato per il prodotto italiano (25% rispetto al 19% del 2001) sono tra gli elementi che fanno ben sperare. Ma tante restano anche le ombre: lo scarso volume di capitali investiti (257 mln € contro il miliardo di € dei francesi), la pirateria incontrastata (si calcola che le tocchi una fetta del 30% del fatturato), il disimpegno delle televisioni generaliste e della pay tv monopolista che pagano sempre meno per il prodotto film.

Si intitola proprio “La fatica di crescere” il rapporto reso noto dall’Anica. “E’ stato un anno positivo – ha detto Paolo Ferrari – in un’Europa contrastata dove la Spagna è negativa, mentre Francia e GB sono andate bene. Ma ci sono stati tanti problemi, tra cui quello climatico: non ha piovuto durante il week end per sei mesi”.

Parla a nome dei produttori il presidente della Cattleya, Riccardo Tozzi, rilevando che il volume di risorse è basso così come il costo medio dei film (2 mln €). “Il cinema italiano – riflette Tozzi – si porta bene anche a livello internazionale, i nostri talenti sono molto richiesti, da Gabriele Muccino a Giovanna Mezzogiorno, ma è una ripresa volontaristica, tutta basata sullo sforzo di autori e produttori. E’ necessario che lo Stato rimuova gli ostacoli sul nostro percorso con una legge di sistema”. Tra i dati anche quelli della diffusione del cinema in televisione, che rivelano qualche sorpresa: 4.000 film sono andati in onda nelle reti generaliste con un 10% medio di share. I film italiani hanno fatto il 10,45% superando la media e sono andati meglio sulle reti commerciali. “Tuttavia – denuncia Tozzi – le tv generaliste continuano ad abbassare i prezzi motivando questa scelta con la diffusione di pay tv, home video e pirateria. Invece di valorizzare meglio i film, li abbandonano”.

Altri spunti di riflessione leggendo i dati, che pubblichiamo integralmente in allegato. L’incasso generale è stato di 546.385.012 € contro i 536.521.520 nel 2005 e le presenze totali 92.113.982 contro i 90.553.041 dell’anno precedente. Tra i film italiani che hanno incassato più di 1 mln € troviamo, in ordine di incassi, Il mio miglior nemico, Natale a New York, Notte prima degli esami, Eccezzziunale veramente capitolo secondo… me, Il caimano, Anplagghed al cinema, Olè, La sconosciuta, Commediasexi, Nuovomondo. Tra i film importati 100 sono europei, 67 extraeuropei, 177 di produzione Usa (+8%). Le coproduzioni maggioritarie sono diminuite di 5 unità. I film finanziati con il contributo dello Sato sono stati 21 con un finanziamento di 37,1 mln € su un totale di 90 film prodotti nel 2006: 26 i film di interesse culturale nazionale, 25 le opere prime e seconde, 24 i cortometraggi, 20 le sceneggiature in sviluppo.

 

 

IL CINEMA ITALIANO IN NUMERI – 2006

autore
18 Gennaio 2007

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