Anche a Pesaro è l’anno di Bertolucci


“Questo è l’anno di Bertolucci, dal MoMa di New York alla Palma d’onore a Cannes fino alla Mostra di Pesaro”. Così Roberto Cicutto, presidente di Cinecittà Luce, sulla scelta, avvenuta già da tempo, della Mostra del Nuovo Cinema (19-27 giugno) di dedicare l’Evento speciale al grande regista italiano. Che sabato 25 giugno sarà ospite del festival per un incontro con il pubblico (videofilmato da Luca Guadagnino che ne farà un documentario) coordinato da Bruno Torri e Adriano Aprà . E proprio Aprà, curatore della personale nonché del volume appena pubblicato da Marsilio, sottolinea come Bernardo non abbia certo bisogno di condividere il palcoscenico con i suoi attori o collaboratori: “E’ un regista che sa parlare benissimo del suo lavoro”. Quel lavoro a cui è da poco tornato dopo un lungo periodo di malattia. In autunno sarà infatti di nuovo sul set con la versione del romanzo di Ammaniti “Io e te” in stereoscopia, un progetto intimo che si può riassumere nello slogan, “una stanza, due personaggi, tre D”. Pesaro – grazie alla preziosa collaborazione di CSC-Cineteca Nazionale, Cinecittà Luce e Archivio audiovisivo del Movimento Operaio – proporrà tutti i suoi film, in copie restaurate e nella versione integrale e originale, riportando quindi molte opere ai dialoghi non doppiati, come nel caso di Last Tango in Paris o The Sheltering Sky e The Dreamers. Non mancheranno alcune rarità come Il canale (1967) o i cortometraggi La salute è malata e Le lavoranti a domicilio (entrambi del ’71, legati alla campagna del PCI). Mentre passando dal micro dei cortometraggi al macro, i 310′ del capolavoro in due atti Novecento saranno proposti di seguito, in una maratona che andrà avanti fino a tarda notte.

 

La retrospettiva Bertolucci sarà certamente l’attrazione principale di questa 47° edizione di Pesaro, snellita nel programma a causa di tagli al budget e di una incertezza nelle risorse che ha costretto a ridurre anche l’attività editoriale, da sempre fiore all’occhiello di questa storica manifestazione. E su questo Roberto Cicutto invita a raccogliere l’indicazione lanciata dal ministro Galan a Cannes, “allargare gli incentivi fiscali anche a festival e rassegne oltre che alla produzione”.

 

Il direttore di Pesaro Giovanni Spagnoletti punta molto anche sul concorso, sette titoli, tutte opere prime e seconde inedite in Italia, ma applaudite e premiate in festival internazionali, come Rotterdam, Buenos Aires, Cannes e Berlino. In giuria Isabella Ragonese, Marina Spada e Fabio Ferzetti per assegnare il premio di 3.000 € intitolato alla memoria di Lino Miccichè, fondatore e storico direttore del festival. Dalla Corea arriva The Journals of Musan di Park Jung-Bum, dall’Argentina Medianeras del debuttante Gustavo Taretto, unico film con una distribuzione italiana, la Bolero, storia di un ragazzo e una ragazza che non riescono a incontrarsi tra i semafori e i grattacieli di una Buenos Aires che ricorda la Manhattan di Woody Allen. Dalla Francia Qu’ils reposent en revolte di Sylvain George, documentario sui migranti a Calais, dalla Germania Headshots di Lawrence Tooley.

 

Il paese ospite d’onore è di nuovo la Russia, come l’anno scorso, ma attraverso il documentario contemporaneo. La sezione, con il patrocinio del Comitato Italia-Russia e la collaborazione di varie istituzioni della Federazione Russa, è corredata da incontri con gli autori. Tra le opere più curiose Bitch Academy di Alina Rudnickaja, su una scuola di San Pietroburgo dove le ragazze imparano come farsi sposare da uomini ricchi e potenti, o Blockade di Sergej Loznica, che rievoca l’assedio di Leningrado settant’anni dopo.

 

Anche quest’anno Piazza del Popolo ospiterà una serie di proiezioni serali di film in concorso, fuori concorso e della retrospettiva, tra cui Il conformista di Bertolucci e Tambien la lluvia di Iciair Bollain con Gael Garcìa Bernal e Luis Tosal protagonisti sulla privatizzazione e la guerra dell’acqua in Bolivia, mentre in collaborazione con Amnesty International (che assegna un premio per il cinema e i diritti umani) saranno proposti i quattro episodi diretti da Gael Los invisibles, sul fenomeno migratorio tra Messico e Stati Uniti. Per l’attore-regista, che probabilmente sarà a Pesaro, “è fondamentale che il Messico rappresenti un buon esempio del modo di trattare i migranti”.

Due gli omaggi: al pugliese Cosimo Terlizzi, video artista, performer e regista di documentari amato nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo, e al collettivo Flatform che realizza cortometraggi conosciuti in tutto il mondo.

 

Prima del festival, il 19 giugno, ci sarà un ricordo di Mario Monicelli, con un suo film molto pesarese come Rossini! Rossini! mentre subito dopo, dall’8 al 10 luglio, con “Pesaro a Roma” molti titoli del programma sbarcheranno nella Capitale, nell’arena estiva di Piazza Vittorio.

 

Cinecittà News è media partner del festival di Pesaro che seguirà con notizie e interviste quotidiane.

 

autore
10 Giugno 2011

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