Riflettori su Anna Galiena ad Alpe Adria Cinema. Il festival internazionale, che si tiene a Trieste da quattordici anni, apre il 16 gennaio con due pellicole, un lungometraggio e un corto, dove l’attrice romana è protagonista: Oltre il confine di Rolando Colla e The tour di Deborah Young.
Anche quest’anno, il festival diretto da Annamaria Percavassi, rinnova il suo obiettivo artistico e culturale: scoprire e far conoscere sempre più la produzione cinematografica dell’Europa centro orientale. “Ma – sottolinea la direttrice artistica – negli ultimi due anni il budget non è stato adeguato alle esigenze della rassegna”. La manifestazione, che gode per il 70% di finanziamenti regionali, “è la vetrina più importante dell’area friulana e seconda nella regione dopo la rassegna del cinema muto di Pordenone – continua la Percavassi – eppure il comune di Trieste continua a ignorarci”. Insomma il budget totale, 700 milioni di vecchie lire, non fornisce una tranquillità operativa all’organizzazione: la richiesta di Alpe Adria Cinema di un maggiore interessamento sia da parte del Ministero dei Beni culturali che dal Comune della città, rischia di diventare un’urgenza.
Intanto la rassegna ha ristretto il programma: dai 200 titoli della scorsa edizione ai 120 dell’odierna, ma la qualità dei film e delle partecipazione rimane alta. Due le sezioni tradizionali del festival, in programma fino al 23 gennaio: una dedicata ai lungometraggi, l’altra ai corti. Tra gli italiani: Corrispondenze private di Corso Salani, regista approdato ad Alpe Adria già sette anni fa con Gli occhi stanchi, e L’angelo della spalla destra di Djamshed Usmonov, coproduzione di Marco Müller insieme ai tagiki, ai francesi e agli svizzeri. Tra i cortometraggi in concorso Coppia (o le misure dell’amore) di Paolo Genovese e Luca Miniero e Passeranno anche stanotte di Matteo Oleotto.
Tra le sezioni non competitive forte presenza italiana a “Immagini”, percorso cinematografico di documentazione sulla realtà, cronaca quotidiana e storia. Significative le incursioni nel mondo antico dei Rom e del Vietnam firmate dai cineasti Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi: Frammenti elettrici N.1 e Frammenti elettrici N.2.
“Mi chiamo Paolo Pasimeni. Ho ventitré anni e sono rinchiuso nel carcere di Padova pr l’omicidio di mio padre” è invece l’apertura de L’orfano, video intervista ideata e diretta da Oliviero Toscani. A “Immagini” arrivano anche i “Diari della Sacher”: quattro cortometraggi e altrettante storie fotografate da Daria Menozzi, Francesco Calogero, Alessandra Tantillo e César Meneghetti.
Paolo Pisanelli, autore del documentario Don Vitaliano, propone invece Tunza Tunza, 55’ minuti di viaggio dal Nord al Sud dello Stivale alla ricerca di produttori di musica elettronica e dance: un incontro con il mondo dei deejay, tra notti bianche, centri sociali, mode, eccesso e normalità. Chiudono l’elenco Alina Marazzi con Un’ora sola ti vorrei e Ciprì e Maresco con un test tecnico sull’Apocalisse a Palermo, Dieci minuti alla fine.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk