Si è concluso con una conferenza all’Università Cattolica di Milano il progetto “Leggere il cinema, leggere il mondo”, promosso da ACEC e finanziato dal bando nazionale CIPS. L’iniziativa ha coinvolto oltre 30.000 studenti, 94 plessi scolastici e 40 Sale della Comunità in 10 regioni, con l’obiettivo di integrare il cinema nel percorso educativo scolastico.
Il progetto ha puntato su quattro direttrici: educazione all’audiovisivo, centralità della sala cinematografica, contrasto all’analfabetismo visivo, formazione dei docenti. Le attività hanno incluso proiezioni guidate, cortometraggi con schede didattiche e corsi online per insegnanti.
Secondo Michele Casula (Ergo Research), rispetto al 2023 è aumentata la frequentazione delle sale: l’86% degli studenti intervistati è andato almeno una volta al cinema, contro il 77% dell’anno precedente. Il 40% ha apprezzato film che non avrebbe scelto autonomamente, mentre il 48% ha approfondito temi rilevanti come bullismo, violenza sulle donne e amicizia.
Mariagrazia Fanchi (ALMED), responsabile scientifica del progetto, ha sottolineato che i minori trascorrono metà del loro tempo libero consumando audiovisivi, ma senza sufficienti competenze critiche: “Il linguaggio audiovisivo è lo strumento con cui i ragazzi conoscono il mondo”.
Nel dialogo con il regista Enzo D’Alò e lo psicoterapeuta Alberto Pellai, moderato dalla giornalista Elena Goretti, è emersa l’urgenza di un’educazione più profonda al linguaggio visivo. Pellai ha dichiarato: “Occorre portare il cinema a scuola per contrastare l’iperstimolazione social”, invitando a scegliere film che favoriscano una riflessione lenta e duratura: “Un buon film è qualcosa che lavora a lungo termine”.
D’Alò ha rilanciato: “Si produca più cinema per bambini e giovani”, auspicando una filiera solida di contenuti per l’infanzia: “Servono opere che abbiano il rispetto e l’appeal dei film americani. Bisogna sostenere il cinema perché è un servizio culturale, formativo e di cittadinanza”.
Bruno Zambardino (Direzione Generale Cinema) ha confermato che il Ministero punta a rendere sempre più centrale la decodifica dell’opera audiovisiva nella didattica.
In chiusura, Don Gianluca Bernardini (Presidente ACEC – SdC) ha ricordato che, nonostante il successo del progetto, le sfide per il cinema italiano sono ancora aperte, ma le Sale della Comunità sono pronte a continuare il percorso.
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