40 anni di ‘Nightmare – Dal profondo della notte’: dal 1984 il sonno non è stato più lo stesso

Il cult di Wes Craven usciva nelle sale americane il 16 novembre 1984


Nel mondo dei film horror, i fan sono… fanatici! Se chiedete loro quali sono le origini del genere, probabilmente avranno tutti risposte molto diverse. Alcuni giureranno su Halloween del 1978, altri sceglieranno Venerdì 13 del 1980. Altri ancora sceglieranno A Nightmare On Elm Street. Di sicuro tutti e tre hanno creato eredità durature e franchise ancora oggi molto redditizi.

Intanto è il momento di celebrare uno di queste tre pietre miliari del cinema che spaventa. Nightmare – Dal profondo della notte usciva nelle sale americane il 16 novembre 1984: ovvero esattamente quattro decenni fa appariva sullo schermo il capolavoro di Wes Craven che avrebbe ridefinito non solo il concetto di sonno e incubi, ma finanche i crismi del genere horror, mescolando elementi soprannaturali e terrore psicologico.

L’origine di un incubo

Wes Craven si ispirò ad eventi reali e a esperienze personali per creare la storia agghiacciante di Nightmare – Dal profondo della notte. L’idea di un killer che invade i sogni delle sue vittime nacque in parte da articoli che Craven aveva letto su rifugiati del sud-est asiatico, deceduti nel sonno dopo aver sofferto di incubi estremamente intensi. Inoltre, un’esperienza dell’infanzia di Craven con un uomo sfigurato che lo spaventò in strada influenzò la creazione del personaggio di Freddy Krueger.

Interpretato da Robert Englund, Freddy Krueger è diventato una figura iconica del cinema horror. A differenza dei killer silenziosi dell’epoca, Freddy è caratterizzato da un aspetto raccapricciante – pelle ustionata, maglione a righe, cappello e un guanto dotato di lame – e dal suo humor sinistro. Englund ha conferito profondità al personaggio, rendendo Freddy terrificante e, allo stesso tempo, stranamente carismatico. La sua capacità di tormentare e uccidere le vittime nei loro sogni ha introdotto una nuova dimensione del terrore, dove il confine tra realtà e incubo si fa pericolosamente sottile.

La casa che Freddy ha costruito

La narrazione innovativa di Craven fa emergere Nightmare – Dal profondo della notte dalla massa, spesso davvero indistinta e caotica, del genere slasher che negli anni 80 ha conosciuto un periodo di fioritura selvaggia.

L’idea che la morte in un sogno porti alla morte nella realtà ha creato una pervasiva sensazione di angoscia. L’uso di effetti molto vividi (e artigianali), come nella scena in cui il volto e le mani di Freddy emergono dal muro sopra una Nancy addormentata, ha dimostrato l’approccio creativo del film agli effetti visivi.

Questi effetti, insieme a una colonna sonora inquietante, hanno contribuito a creare l’atmosfera angosciosa del film.

Il successo di Nightmare – Dal profondo della notte fu determinante per New Line Cinema, tanto che lo studio fu soprannominato: “La casa che Freddy ha costruito.”

Il film ha generato una serie di sequel, una serie televisiva e un remake nel 2010 e Freddy Krueger è diventata un’icona della cultura pop, menzionato in diversi media e ispiratore di un’infinità di merchandising, dai giocattoli ai costumi di Halloween.

L’influenza della sua storia è evidente nella sua popolarità duratura e nel modo in cui ha influenzato la narrativa horror, soprattutto per l’esplorazione dell’interazione tra sogno e realtà.

Celebrazioni per il 40º anniversario

Per commemorare il 40º anniversario, è stata rilasciata un’edizione speciale in 4K Ultra HD di “Nightmare – Dal profondo della notte,” con un nuovo restauro e contenuti bonus esclusivi. Questa edizione offre ai fan l’opportunità di vivere il film con una qualità visiva migliorata e di scoprire contenuti dietro le quinte che esplorano la sua creazione e il suo lascito.

10 curiosità su Nightmare

  1. Il primo Johnny: Il film segna il debutto cinematografico di Johnny Depp in un lungometraggio. Qui interpreta il ruolo di Glen Lantz che sarebbe dovuto andare al ben più famoso Charlie Sheen, che rifiutò per questioni economiche.
  2. Freddy c’è… ma poco: Nonostante sia il protagonista centrale, Freddy Krueger appare sullo schermo per solo circa sette minuti nel film originale.
  1. Basso budget, alto impatto: Prodotto con un budget di circa 1,1 milioni di dollari, il film incassò oltre 25 milioni di dollari negli Stati Uniti, rivelandosi un grande successo economico.
  1. Come ti agguanto un’icona: Il design del guanto di Freddy, dotato di lame affilate, nacque dal desiderio di Craven di creare un’arma unica che combinasse paure primordiali con un tocco moderno.
  1. Freddy salvatutto: Il successo del film fu fondamentale per la casa di produzione New Line Cinema, evitando la bancarotta dello studio. E anzi diede allo Studio una tale credito da farlo diventare un punto di riferimento importante nell’industria cinematografica.
  1. Cameo Craven: Il regista Wes Craven fa una breve apparizione nel film come bidello della scuola superiore, chiamato Fred, in omaggio a Freddy Krueger.
  1. Come Indiana Jones: Robert Englund dovette insistere per l’uso del cappello di Freddy, diventato anche quello iconico, poiché alcuni membri della produzione temevano che ricordasse troppo Indiana Jones.
  1. Uno spavento nella vita reale: Durante le riprese, Robert Englund, ancora truccato da Freddy, visitò un ristorante tailandese con i suoi co-protagonisti, terrorizzando involontariamente un cameriere che, vedendolo, lasciò cadere il vassoio e fuggì.
  1. Origine del nome di Freddy: Wes Craven scelse il nome di Freddy Krueger in ricordo di un bullo della sua infanzia (freddy,appunto), dando un tocco personale alla creazione del personaggio.
  1. Finale originale: La sceneggiatura originale di Craven prevedeva un lieto fine in cui Nancy sconfigge Freddy smettendo di credere in lui, ma lo studio volle un finale aperto per lasciare spazio ai sequel.
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16 Novembre 2024

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