Rai Cinema festeggia il suo primo quarto di secolo e lo fa proponendo al pubblico tv una programmazione speciale estiva.
Nella storica sede Rai di via Asiago 10 a Roma, Paolo Del Brocco – ad 01 Distribution e Adriano De Maio – direttore Cinema e Serie Tv, hanno presentato il progetto celebrativo, nell’ottica di una sinergia vincente.
L’AD ricorda che “25 anni fa nasceva un’iniziativa per il tempo molto innovativa, il fatto di creare una società di scopo, ma c’era un DG molto illuminato, Pier Luigi Celli: la Rai si dotò di una struttura più industriale, non solo in grado di preacquistare diritti tv; questo progetto ha permesso di affiancare in modo più strutturato l’industria e anche il cinema indipendente. Senza esagerare, e con un po’ di orgoglio aziendale, possiamo dire che se il cinema italiano, in questi 25 anni, ha avuto uno sviluppo molto solido e gambe molto forti per camminare e affermarsi anche a livello internazionale, è anche grazie al contributo della Rai”. Del Brocco ricorda anche “chi ha gestito all’inizio la società” e l’AD chiede in particolare un applauso per il primo presidente, Giuliano Montaldo.
“Rai Cinema io la definisco un cantiere culturale contemporaneo, abbiamo raccontato la nostra realtà, la nostra Storia, e a volte predetto il futuro con il linguaggio di tantissimi autori, tantissimi esordi, e questo sta nella mission della Rai, scovare e allevare talenti. Rai Cinema ha la possibilità di presidiare tutta la filiera distributiva, con l’apertura da poco della distribuzione internazionale, tra cui la vendita di Follemente in 50 Paesi”.
Un passaggio di Paolo Del Brocco è dedicato alla partecipazione dei film Rai Cinema ai grandi festival internazionali, per cui “i premi dei festival sono qualcosa di molto rilevante, perché danno visibilità internazionale al nostro cinema e al nostro marchio”, tra gli altri riconoscimenti “abbiamo vinto una Palma d’oro a Cannes e tre Gran Prix della Giuria, parlando solo delle sezioni più importanti, perché altrimenti sono davvero centinaia. Ancora, a Venezia abbiamo avuto un Leone d’oro, quattro d’argento, un Leone nero e poi 307 David di Donatello, di cui 16 per Miglior Film, 15 per Miglior Produttore, 16 anche per Miglior Regia e Miglior Regista Esordiente”. Non mancano le candidature all’Oscar, la prima fu La bestia nel cuore di Cristina Comencini. L’AD Del Brocco tiene a sottolineare come questi “numeri hanno creato occupazione, reddito, fiscalità e produttori indie che sono cresciuti: si tratta di un forte impulso all’industria, nell’ottica di un pluralismo produttivo”.
La parola passa e s’alterna con quella del direttore De Maio, che annuncia il via della festa televisiva il 25 giugno con Nessuno mi può giudicare, ricordando che “la programmazione confluisce su Rai Play, partner strategico di Rai Cinema”. Nella carrellata di titoli e canali s’appaga il gusto cinematografico di tutti i pubblici, in un’ottica di “total audience”, dalla commedia brillante al cinema d’autore, fino al documentario, per cui viene citato – tra gli altri – quello di Trudie Styler, Posso Entrare? An Ode to Naples, distribuito da Cinecittà.
Solo per accennare a qualche titolo tra i 100 previsti, sono in programma anche Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio, Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda Patitucci, Palazzina Laf di Michele Riondino, L’ordine del tempo di Liliana Cavani, La bella estate di Laura Luchetti, Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, Nati stanchi di Ficarra e Picone, L’ombra di Caravaggio di Michele Placido, Buongiorno, notte di Marco Bellocchio, Il cattivo poeta di Gianluca Jodice.
Un’altra informazione a cui tiene l’ad Del Brocco è “il tema della programmazione dei film: c’è la sensazione comune che Rai non metta in onda i film, mentre sono migliaia. Dal 2020 al 2025 ha trasmesso 3700 film tra cui 1000 in Prime Time, in cui c’è la parte importante dei documentari: 600 passaggi negli ultimi tre anni di quelli co-prodotti da Rai Cinema. Ecco così il tema di essere un volano culturale”.
Sempre l’Amministratore Delegato, interpellato sul futuro dopo questi primi 25 anni, parla di una ricetta che preveda un “giusto mix tra cinema d’autore, d’intrattenimento e internazionale, qualcosa che ci rende particolarmente efficaci anche sul mercato della distribuzione”: il prossimo 2 luglio alle Giornate Professionali di Riccione – Ciné ci sarà la convention Rai Cinema, per cui Del Brocco qui non può sbilanciarsi ma dice che “quest’anno non abbiamo una serie di grandi autori, perché ci sono stati tutti l’anno scorso e due anni fa, per cui li riavremo probabilmente nel 2026-2027, mi riferisco a Garrone, a Bellocchio, a Amelio, ai grandi maestri; Pupi Avati ne sta facendo uno, ma lui non manca mai, è molto molto prolifico; quest’anno abbiamo in pancia alcune storie fantastiche della nostra Storia, come un film su Marchionne: dopo Cristoforo Colombo chi ha conquistato l’America?”. Questo progetto era già stato annunciato la scorsa settimana a Milano, “ma non posso dire ancora il regista ma sarà un grandissimo nome”, precisa l’AD, che conferma anche “in cantiere un film enorme con Tornatore. E poi, Florian Henkel von Donnersmarck, regista de Le vite degli altri e The Turist, sembra disponibile per un film in italiano co-prodotto da noi”.
Paolo Del Brocco, nel futuro immediato, per festeggiare questo mezzo secolo di Rai Cinema, immagina “in autunno un momento di festeggiamento con l’industria”, e poi conferma “Take25, un podcast, 10 puntate realizzate in via Asiago, in cui content creator dialogheranno con grandi registi, per un confronto tra generazioni e per l’incontro tra chi il cinema lo crea e chi lo comunica oggi, con una speciale puntata registrata a VideoCittà”.
Rai Cinema, nei suoi 25 anni di vita, ha certamente avuto un impatto sull’industria, ecco i dati ufficiali:
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