Per Valeria Bruni Tedeschi “non bisogna mai smettere di lottare, di pensare, di indignarsi. In Francia come in Italia, ma anche nel resto d’Europa, prevale la paura dello straniero, c’è una sensazione di pericolo, invece di vedere l’altro come un arricchimento”. Lo ha detto l’attrice, a Roma per presentare Tutti per uno, il film di Romain Goupil, in uscita il 1° giugno in circa 40 copie distribuito da Teodora. Valeria è interprete della pellicola in cui si racconta il dramma dei sans papiers dal punto di vista dei piccoli. La sorella della premiere dame di Francia, Carla Bruni, su cui non erano gradite le domande, ha spiegato: “Per migliorare la situazione servono leggi e dobbiamo chiederci tutti cosa possiamo fare”.
“Ho deciso di far iniziare e finire il film nel 2067 – spiega il regista Romain Goupil – perché la mia speranza è che nel futuro riguardando a questi anni, ci chiederemo come è stato possibile comportarsi in maniera così abominevole, maltrattare bambini che vengono da situazioni di guerra e povertà, invece di dargli un futuro migliore”.
In Francia, dice l’attore e regista “la situazione è regredita dopo le grandi manifestazioni del 1997. Con l’elezione di Sarkozy, tutto è molto peggiorato. La politica del governo rende lo straniero un nemico da additare, un delinquente. Il film vuole mostrare l’impotenza di noi adulti, rispetto ai bambini, che forse riescono a mantenere il senso di ciò che è necessario difendere, la solidarietà. Il potere invece fa appello alla parte più bieca della società, in Francia come in Italia”.
Per Valeria Bruni Tedeschi, attualmente al lavoro sul suo nuovo film da regista, che girerà in inverno fra Parigi e Torino, recitare con i bambini “è sempre una doccia fresca, una grande lezione, che andrebbe fatta regolarmente, ti obbliga alla verità a non imbrogliare. Mi piaceva questo ruolo di mamma con tanti bambini, come una gallina con tanti pulcini, e ho cercato di renderlo il più reale possibile. Ci ho messo la mia energia di madre e di essere umano”. Goupil ha sottolineato come “Valeria, sia stata in grado di mettersi al livello dei bambini, e seguirli nelle reazioni anche improvvisate. E’ un po’ una mamma chioccia, la lupa di Romolo e Remo”.
L’attrice, legata da tempo a Louis Garrel, due anni fa ha adottato con lui una bambina africana. “Per me non c’è differenza tra l’avere un bambino adottandolo o in modo biologico, a parte l’avere saltato le prime tappe della sua vita”.
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