Scoppia la polemica al festival di Cannes sull’omaggio alla rivoluzione egiziana annunciato per i prossimi giorni attraverso un film composto di 10 cortometraggi. Intitolato 18 giorni racconta la caduta del regime di Mubarak dal 25 gennaio all’11 febbraio scorso. Ma una petizione, che circola da ieri sera, con oltre 300 firme mette in guardia dal film collettivo sostenendo che alcuni degli autori sarebbero coinvolti nel passato regime egiziano. “Il tributo alla rivoluzione egiziana è un’iniziativa senza precedenti nella storia del festival – si legge nell’appello che anche l’Ansa ha ricevuto via e-mail – tuttavia tra i nomi dei registi si leggono quelli di Sherif Arafa e Marwan Hamed, che hanno collaborato con il regime, ad esempio realizzando la pubblicità della campagna presidenziale di Hosni Mubarak del 2005. E questo – dicono i firmatari della petizione – è da noi condannato. Abbiamo grande rispetto per tutti i nostri colleghi coinvolti in questo film e niente abbiamo contro la pellicola. Sosteniamo i diritti di ogni cineasta di fare il film che vuole ed è giusto che il festival di Cannes scelga i film che gradisce ma siamo contrari che questo evento ripulisca la reputazione di quelle stesse persone che furono contro la rivoluzione”.
Molti egiziani che vivono in Francia sarebbero anche infastiditi che l’ambasciatore egiziano, che fu contrario alle dimostrazioni francesi pro-democrazia, sarebbe atteso alla cena ufficiale del festival che seguirà la proiezione di 18 giorni.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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