12 novembre 2024, la rassegna stampa

La nomina di Alessandro Usai a nuovo presidente Anica e l’arrivo in sala de 'Il gladiatore II'. Poi il ricordo del produttore Galliano Juso, l’intervista a Enrico Vanzina sul suo libro fresco di stampa e l’uscita del volume su Anselmo Ballester e “il cinema dipinto” nei suoi celebri manifesti

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Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo

 

USAI: SERVE UNA CRESCITA DIMENSIONALE DELLE CASE DI PRODUZIONE

“Occorre far sì che nel mercato ci sia un maggiore avvicinamento fra produzioni e pubblico”, dichiara il neo-presidente Anica ad Andrea Biondi su ‘Il Sole 24 Ore’. “Questa è anche la chiave per accelerare sull’internazionalizzazione. Che è uno degli sviluppi necessari al mercato italiano. Aggiungerei la necessità di crescita dimensionale delle case di produzione, facilitando la creazione di “campioni” nazionali capaci di competere nel mondo, com’è accaduto negli altri Paesi europei”.

 

MEREGHETTI: IL GLADIATORE, VIATICO POPULISTA PER IL TERZO MILLENNIO

“Verrebbe da scrivere ‘Let’s make Rome great again’ dopo aver visto questo tormentato sequel che a 24 anni di distanza rinverdisce la fama cinematografica del Gladiatore originale”, scrive il critico nella sua rubrica sul ‘Corriere della sera’. (… ) dove “l’abilità nei combattimenti e il senso del dovere sovvertono le regole auree dei ludi gladiatori – introducendo il rifiuto di eliminare l’avversario – ma nello stesso tempo fanno della forza fisica il vero tratto distintivo di chi vuole emergere per vincere, offrendo della politica una visione fatta di intrighi e tradimenti che solo l’uomo forte potrà emendare”.

 

VANZINA: IL MIO LIBRO? PERCHÈ MAI COME ORA ABBIAMO BISOGNO DI RIDERE

“Ho voluto questo libro proprio per dimostrare che si può ignorare il politically correct, dipende dai personaggi che si raccontano”, racconta il cineasta parlando con Fulvia Caprara su ‘La stampa’ del suo Noblesse Oblige, appena uscito con HarperCollins. “Siamo stati il Paese che ha inventato la commedia all’italiana, sapevamo che, andando al cinema, grazie ad alcune maschere, potevamo confortarci pensando che l’Italia è un Paese meraviglioso e noi, anche se in tante cose facciamo disastri, siamo veramente simpatici. Se lo dimentichiamo rischiamo di diventare antipatici”.

 

GALLIANO JUSO E I SUOI “FILM – AMATRICIANE, APPREZZABILI E APPREZZATI”

“Se ne va – ma non se ne va – il corsaro de ‘noantri, all’arrembaggio con ciurme improvvisate, capitali a scomparsa, buffi e baruffe, chiudendo un’era senza togliere il disturbo”. Così Federico Pontiggia ricorda su ‘Il Fatto Quotidiano’ “l’eccentrico produttore del ‘Monnezza’ e dei sexy movie” scomparso domenica scorsa a 87 anni. Il critico cita diversi passi di vecchie interviste di Juso, inclusa quella in cui “il re del B-movie” parla del suo cinema come una ‘amatriciana’, e di lui scrive: “A differenza delle due camere e tinello di tanto nostro cinemino wannabe d’autore, s’è prodotto ostinato e contrario, di genere – B-movie – e per genere”.

 

ANSELMO BALLESTER E IL CINEMA DIPINTO: UN LIBRO RACCONTA L’ARTISTA

“(…) Centinaia e centinaia di manifesti, bozzetti e altro materiale promozionale per il cinema in una lunga carriera durata 50 anni”. Così Mariarosa Mancuso su ‘IL FOGLIO’ descrive l’imperdibile volume che Electa dedica al celebre disegnatore, “nato Roma nel 1897, due anni dopo la nascita del cinema, e morto a Roma nel 1974 dopo essersi affermato come grande artista del ‘cinema dipinto’”. “Ho conosciuto il cinema quando avevo tre anni”, racconta Ballester nel libro. Perché “il genitore lo aveva portato con sé a Parigi, e il precoce talento aveva fatto tesoro dell’esperienza nella Ville Lumière. Di un mondo nuovo, dove nel frattempo nasceva il cinema”.

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12 Novembre 2024

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