10:20 – Catinari: “Montaldo? Uno sperimentatore”

Arnaldo Catinari in cattedra a Salerno. Il direttore della fotografia è stato ospite di Linea d’Ombra, nel corso del Festival delle Culture Giovani di Salerno. Catinari da pochi giorni ha finito di girare San Pietroburgo di Giuliano Montaldo e si appresta a “dare luce” al film di esordio di Silvio Muccino Parlami d’amore.
Nel corso della lezione, introdotta dal critico Maurizio di Rienzo, si è parlato soprattutto delle potenzialità artistiche e produttive del cinema digitale, legate alla commistione tra digitale e pellicola. “Non sempre digitale vuol dire film a basso costo, velocità e praticità. Incrociare i due sistemi consente oggi di raggiunge standard qualitativi più alti”. Catinari ha parlato delle sue esperienze con vari registi. “Il più sperimentale? Sembra strano, ma il più attento alle novità è l’ultrasettantenne Giuliano Montaldo”. Nato a Bologna nel 1964, Catinari ha frequentato dal 1983 e il 1985 il Centro Sperimentale diplomandosi in Fotografia. Dopo sei anni di lavoro in Spagna, dal 1998 è tornato a lavorare in Italia. Tra i suoi lavori La stanza dello scirocco di Maurizio Sciarra, Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni, Caterina va in città di Paolo Virzì, Agata e la tempesta di Silvio Soldini, La vita che vorrei sempre di Piccioni, Il caimano di Nanni Moretti, L’aria salata di Alessandro Angelini, e i recentissimi Nero bifamiliare di Federico Zampaglione e Notturno bus di Davide Marengo. Ha ottenuto tre candidature ai David di Donatello, con i due film di Giuseppe Piccioni e Nanni Moretti.